Partecipo anche io a questa bella conversazione. Inanzitutto dico che se i cattivi sono scritti bene e con spessore sono di solito i personaggi più interessanti. Molto spesso, purtroppo sono i classici cattivi e basta che inpersonificano l'apoteosi del male che il lettore/spettatore deve odiare, punto.
Come ho detto ci sono, però, delle meravigliose eccezioni. Ecco alcuni dei miei cattivi preferiti che mi vengono in mente ora:
Lady Macbeth: credo che sia uno dei personaggi più riusciti della letteratura ed è nettamente fra le cattive donne più complesse, manipolatrici e potenti che siano mai state scritte. Nonostante sia stato scritto nel 1600 rimane un personaggio modernissimo, che diventa cattivo durante lo sviluppo della tragedia e poi è lacerata dal senso di colpa, cosa che porta il lettore ad immedesimarsi perfettamente con lei. Per tutta la prima parte della tragedia, Macbeth è un burattino nelle sue mani, poi i sensi di colpa iniziano a schiacciarla rendendola sempre più umana.
Voldemort: solo nella versione letteraria però. Nei primi quattro libri Voldemort non c'è e se c'è non è umano, non è "vivo", ma è comunque presente. La sua minaccia e il terrore che incute in Harry sono, se possibile, maggiori, perché non si sa cosa sia, la gente non vuole neanche pronunciare il suo nome, non si sa dove sia e quando attaccherà. Piano piano l'aurea di mistero intorno a Voldemort sparisce, Harry impara a conoscerlo, capisce che hanno molti tratti in comune (il che rende tutto ancora più inquietante) ed infine ritorna vivo. Una cosa molto simile avviene per
Zola nei romanzi della trilogia di Millenium: nel primo è una presenza che non ha neanche nome, per tutte le millante pagine del secondo ha solo un nome, alla fine del secondo si scopre chi è e, graduatamente, nel terzo si scopre cosa ha fatto.
Hannibal : nel film solo nel "Silenzio degli innocenti", mentre nei libri mi è piaciuto nei primi due e mezzo (da metà "Hannibal" in poi degenera come degenera il libro). E' uno dei personaggi più ambigui e disgustosi mai stati scritti, tuttavia non puoi non innamorartene. Nella versione letteraria, soprattutto, riesce davvero ad ammaliare non solo Clarice ma anche chi sta leggendolo, è machiavellico e davvero disgustoso, ma non puoi non innamorartene.
"Hans Landa": il cacciatore di ebrei. Mai fu scritto personaggio più geniale, è il più figo dei più fighi e Christoph Waltz è geniale almeno quanto Tarantino. Poi ho un debole per l'accento tedesco (davvero, non sto scherzando).
Il macellaio: Daniel Day-Lewis interpreta magistralmente questo personaggio fantastico in "Gangs of New York", crudo e spietato. Grandioso! Un altro personaggio davvero cattivo, ma interpretato benissimo da Daniel Day-Lewis è il protagonista del
"Petroliere" (vi consiglio un
assaggio di tale grandezza)
Batman e il Joker: il Cavaliere Oscuro è uno dei pochi (se non l'unico) grande film d'azione/film di super eroi che mi sia realmente piaciuto. La cosa più bella del film è il dualismo fra questi due personaggi, ma soprattutto il fatto che per tutto il film ci si interroghi sul bene e il male e lo stesso Batman non è più l'eroe buono che tutti (ma lui soprattutto) credevano che fosse.
"O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo"Il sergente Hartman: la cosa più bella di quel gran film che è "Full Metal Jacket".
"I tuoi genitori hanno anche figli normali!?"
Questa scena dice tutto.
Commodo: i motivi per cui mi piace il caro imperatore del "Gladiatore" sono tanti. Il primo è che da quando ho visto "Quando l'amore brucia l'anima" ho una cotta pazzesca per Joaquin Phoenix e mi sembra già un motivo più che sufficiente. L'altro motivo è che mi ha sempre fatto un po' pena (anche prima della cotta per Joaquin Phoenix) per via del suo rapporto con il padre, gran parte dei sui comportamenti verso lo stesso padre e verso Russell Crowe sono giustificabili dal modo in cui il padre lo ha sempre trattato. Il terzo, ma più importante, è che la rappresentazione storica che viene fornita dell'imperatore Commodo è completamente sbagliata: Commodo è salito al potere (senza uccidere il padre) in un momento bruttissimo (Roma era povera, i nemici erano sempre più poveri, il popolo voleva il cibo e il senato il potere), per farla breve all'epoca o accontentavi il popolo o accontentavi il senato perché soldi per entrambi non ce ne erano. Lui ha scelto il popolo elargendo pane e facendo opere per dare lavoro alla popolazione, inimicandosi il senato che lo ha sempre dipinto come l'imeratore "cattivo".
Questi sono quelli che mi sono venuti in mente
Ci sarebbe anche Ralph Fiennes in "Schinlder's List" (una delle migliori interpretazioni che io abbia mai visto, fra l'altro), ma, nonostante il mio grande amore per lui, è comunque un personaggio troppo disgustoso per apprezzarlo... davvero troppo...